Il rischio di infezione da Covid-19 nei luoghi di lavoro e responsabilià

Di recente, con una circolare emanata il 30 aprile, l’Inail ha chiarito che l’infezione da virus Sars-CoV-2 presa sul luogo di lavoro è classificabile come infortunio e non come malattia professionale. Questo elemeno destabilizza molti imprenditori e titolari d’azienda, per via degli aspetti legali e penali non indiffereni. E’ noto infatti, che in caso di morte successiva ad un infortunio o incidente occorso sul posto di lavoro, il datore di può essere incriminato per omicidio colposo.La circolare sta creando molte perplessità in capo ai datori di lavoro che non si sentono nelle condizioni di poter garantire la totale assenza di virus all’interno dell’azienda. E comunque è sempre difficile dimostrare che il virus non sia stato preso in azienda, ma all’esterno. Pertanto le associazioni datoriali continuano a chiedere la governo centrale una modifica netta della normativa per come stabilita dalla circolare Inail.

Una richiesta ulteriore è quella di istituire una certificazione covid-free riconosciuta quanto meno a livello provinciale, e che possa contare però su una normativa stabile e non ballerina come quella attuale. Al netto dell’urgenza di una modifica a livello nazionale della direttiva in questione, a livello locale potrebbe essere interessante sviluppare l’introduzione di sistemi di monitoraggio e di comunicazione efficace della sicurezza dei luoghi, come ad esempio l’istituzione di una certificazione provinciale.

Un modello potrebbe essere la certificazione covid-free rilasciata dall’ente Acsq Certification Body, società di Milano che da anni si occupa di certificazioni di sistema della serie ISO. L’azienda ha realizzato un Disciplinare tecnico che armonizza e bilancia in modo semplice e intuitivo l’insieme di prescrizioni, consigli e linee guida presenti in Italia in materia di contenimento della diffusione del rischio Covid-19 negli ambienti di lavoro.

Il disciplinare prende spunto dal Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contenimento della diffusione della malattia covid-19 negli ambienti di lavoro sottoscritto il 14 marzo 2020 ed integrato il 24 aprile tra governo, parti sociali e datoriali. Nel protocollo sono contenute norme e disposizioni di carattere generale, linee guida e best-practices per ridurre il rischio di contagio da Covid-19 negli ambienti di lavoro. Normativa valida su tutto il territorio nazionale.

La certificazione “Covid-free” potrebbe essere utile, oltre che per sgravare gli imprenditori dall’accusa che il lavoratore possa aver contratto il virus sul luogo di lavoro, laddove venga dimostrato che l’azienda ha provveduto, come da certificato e bollino in dotazione, ad eseguire tutte le misure previste dalla normativa vigente in materia, rendendo gli ambienti di lavoro sicuri e abbattendo il rischio covid. Un modo insomma per garantire ogni datore di lavoro dal rischio di ritrovarsi in una situazione penalmente rilevante contro ogni sua buona volontà.

Per approfondire il tema della certificazione contro il coronaviurs si possono trovare molte informazioni detagliate sul sito dell’azienda che fornisce il certificato.